Poliambulatorio Giano
I Nostri Medici
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Dr. Ghigi Fabio

Medico - MEDICINA INTEGRATA - PROGRAMMA di DESOMATIZZAZIONE con innovativi Prodotti Naturali - Sistemi di DETOSSINAZIONE ad Alta Performance

Presentazione

Esercito la professione di medico da 30 anni e sono da sempre impegnato nella ricerca e nell’innovazione. 

Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1988, sono specializzato in Ginecologia e da allora ho frequentato molte scuole e molti corsi di specializzazione sia in medicina classica che nell’ambito biologico (chi volesse vedere il mio curriculum lo può trovare sul mio sito). La mia grande passione è però la Medicina Integrata e da sempre cerco di curare i miei pazienti con prodotti naturali.

Semplificando potrei dire che nei miei primi vent’anni di carriera ho accumulato conoscenze ed ho cercato di separare tra le molte cose imparate ciò che più mi si confaceva, mentre negli ultimi dieci anni ho costruito modelli di cura innovativi basandomi su pochi, chiari e semplici concetti.

Concetti ben riassunti nel mio libro di prossima pubblicazione all’interno del quale in modo comprensibile anche ai non addetti ai lavori, porto esempi e spiegazioni di concetti a me cari.

Circa 11 anni fa ho deciso di dare una svolta definitiva alla mia vita professionale. Ho pensato di poter contribuire personalmente alla salute mia, della mia famiglia e dei miei pazienti attraverso la realizzazione di un progetto ambizioso. 

Dare vita a prodotti totalmente naturali che curassero le Somatizzazioni. 

Andiamo per gradi, desidero offrirvi una mia spiegazione personale di che cosa rappresenta per me e per molti colleghi il concetto di Somatizzazione.

Cosa è una somatizzazione?

Mi interesso principalmente del modo in cui il cervello legge la realtà che lo circonda, poiché da questo originano secondo me tutte le malattie. Quando non riusciamo a reagire con efficacia agli stimoli esterni che sono detti anche stressors facciamo una sola cosa: spostiamo.

Rabbia, frustrazione e tante altre emozioni invece che uscire, rientrano nel corpo e vanno verso gli organi generando somatizzazioni. Tutte le tensioni a cui siamo sottoposti diventano nel tempo dolori muscolari ed articolari, tutti i bocconi amari che mandiamo giù si trasformano in colite o gastrite, i pensieri che si affollano sfociano in mal di testa…non è così difficile intuire il perchè.

La somatizzazione non è di per sé un processo patologico: essa rappresenta un servomeccanismo, cioè un programma di ricovero temporaneo.
”Non sono in grado di reagire efficacemente a questa situazione, la metto via temporaneamente, la metto in sospensione o nell’attesa delego la responsabilità ad un organo e che decida lui come agire, io non ce la posso fare…” “…non riesco proprio a digerire questa cosa(che ho sentito, visto, percepito) e non saprei come rispondere, che ci pensi il mio stomaco a digerire il boccone amaro…”

E lo stomaco che fa? Si attiva e fa la cosa che sa fare meglio…digerisce! Per digerire questo grosso boccone amaro (cioè la brutta notizia) lo stomaco che è stato chiamato in causa, si attiverà cercando di aumentare le sue capacità di secrezione di acido cloridrico e di enzimi digestivi e aumenterà il più possibile la sua capacità di accogliere questo grosso boccone, dilatandosi. Ecco spiegato perché, anche se non mangiamo, possiamo avere un forte senso di pienezza gastrica (se abbiamo un grosso boccone da digerire). 

E così, similmente, per tutti gli altri organi.

Il problema non è dunque nel meccanismo di risposta agli eventi stressogeni che di per sé è fisiologico cioè naturale; la difficoltà sta nel fatto che il corpo tende ad utilizzare questo programma in maniera preferenziale e continua. Quindi il disturbo diventa cronico.

Per spiegare efficacemente questi concetti ricorriamo nei nostri scritti a molti modi di dire e proverbi che rappresentano indubbiamente una comprovata cultura popolare.

Mi sono fatto il sangue amaro, mi sono fatto un fegato così, quella persona non mi è simpatica così a pelle, tutto il mondo è sulle mie spalle ecc.

Troverete che per ognuna di queste situazioni vi è un risvolto fisico, sempre. Nell’ultimo caso per esempio, “il mondo è tutto sulle mie spalle”, la persona in questione presto o tardi soffrirà di dolori osteoarticolari, forti tensioni sulla zona cervicale o mal di schiena.

La necessaria desomatizzazione.

La mia risposta: disintossicare e drenare. Una profonda ripulitura tossinica dell’organismo è essenziale per un duraturo benessere ma otterremo un pieno risultato solo se riusciamo a modificare i cattivi comportamenti e pensieri che generano le malattie. A questo scopo, a trovare terapie che potessero modificare i nostri comportamenti sbagliati per ritrovare piena salute, ho dedicato gli ultimi undici anni, nel corso dei quali ho personalmente sperimentato più di 200 formulazioni differenti. 

Quindi come già accennato più sopra, utilizzo in terapia formule innovative che partendo da rimedi fitoterapici ben conosciuti ed assemblati in modo originale portano un contributo fattivo alla salute del paziente.

Il prodotto ideale di desomatizzazione deve garantire al paziente, la coscienza che ciò che sta avvenendo durante il suo cammino terapeutico, sia profondamente liberatorio. 

Esso deve scavare nel profondo e rimuovere le paure ed i conflitti e disinnescare tutte le bombe a orologeria con un timer attivo e ticchettante, che abbiamo nel nostro corpo. 

Dobbiamo letteralmente “estrarre” l’emozione dall’organo: se la rabbia si è somatizzata sul fegato essa va tolta da lì. Come? 

Come si desomatizza.

Questo è un altro punto importante da chiarire: molti si chiedono come sia possibile risolvere profonde situazioni di malessere, anche sul piano emotivo, con una terapia tutto sommato piuttosto semplice. La risposta sta nella ricerca. Ho impiegato molto tempo nel trovare formulazioni efficaci, è stato spesa molta energia nella sperimentazione: oltre 200 formule valutate in 10 anni. Molte delle quali scartate perché non sufficientemente Desomatizzanti. E molti amici e colleghi che mi stanno dando manforte ed amplificano e scrutano con me nuove possibilità terapeutiche:col loro contributo appassionato andiamo avanti nel non facile cammino della sperimentazione di sempre nuove formulazioni.

Due sono le direzioni in cui siamo impegnati: la prima è la continua catalogazione degli effetti clinici che riusciamo ad ottenere e la creazione di quelli che chiamiamo “protocolli” operativi utilizzando i prodotti di Desomatizzazione già presenti sul mercato.

Abbiamo infatti dato vita ad associazioni di prodotti particolarmente validi su molte situazioni croniche di salute e le stiamo costantemente sperimentando per migliorane l’efficacia.
La seconda direzione prevede la creazione di nuovi prodotti e la loro costante valutazione: un lavoro faticoso ma decisamente appassionante. 

L’entusiasmo della ricerca ci sostiene quotidianamente e fa impallidire le mille piccole difficoltà della sperimentazione.

Storia recente.

Grazie al Dr. Peci, un appassionato collega che opera da anni nella struttura, sono venuto a conoscenza dell’esistenza del Poliambulatorio Giano e della sua competente squadra di operatori. 

Ho iniziato con qualche visita sporadica, poi l’insistenza dell’amico e compagno di viaggio Nicola Colombini mi ha portato a pensare di poter portare un messaggio di salute e quella che a ragione ritengo una ventata di novità di “alta detossinazione” come ci piace chiamare il nostro modo di operare.

Come funziona la visita

Eseguiti alcuni test preliminari con apparecchiature non invasive per determinare lo stato di infiammazione dei tessuti e la capacità globale di risposta dell’organismo a questa cronicizzazione, si passa direttamente alla visita vera e propria. Lo stesso test ci dona anche un’ampia visione dello stato di stress mentale della persona in esame.

La raccolta dei dati sui sintomi della persona in visita, la cosiddetta “ANAMNESI”, viene amplificata dalla lettura degli eventi stressanti che caratterizzano la vita delle persone. Il ruolo delle emozioni croniche è fondamentale per chi si interessa di desomatizzazione, e la prevalenza di determinati aspetti può orientarmi nella scelta della corretta terapia.

Tempi e modi

Proprio di questo si tratta: individuare il “protocollo” terapeutico specifico ed appropriato per la persona in visita. Nel tempo abbiamo avuto modo di notare che i prodotti di desomatizzazione si associano validamente con terapie già in essere, non si sovrappongono, semplicemente lavorano su di un differente registro.

La prima visita dura in media un’ora e rappresenta un importante momento per decidere la corretta strategia terapeutica. Tuttavia è dalla seconda visita che si può valutare la risposta alla terapia e riaggiustare eventualmente il tiro. La seconda visita di solito avviene dopo 1 o 2 mesi dalla prima, mentre le visite successive vengono concordate di volta in volta e dipendono esclusivamente dalla cronicizzazione dei problemi di salute.

Una persona che soffre da molto tempo dovrà essere curata più a lungo, pertanto nei casi più cronicizzati possono essere necessari più di un consulto per raggiungere una terapia e dei risultati soddisfacenti. Ecco perché per ottenere una vera guarigione può essere necessario del tempo.

Molte persone si stupiscono del tempo che viene dedicato durante la visita a valutare gli aspetti emozionali. Non siamo stati abituati a pensare che un comportamento sbagliato possa portarci dei disturbi.

 Il caso della persona che si sente il peso del mondo sulle spalle: dopo mesi od anni di queste tensioni essa sviluppa quasi inesorabilmente una forte concentrazione dello stress in quel luogo con dolori cronici, attacchi di cervicalgia, formicolii alle mani, calo della forza eccetera eccetera. Tutto questo senza aver fatto sforzi od aver subito traumi particolari.

Con questa persona dovremo chiarire che il disturbo si esprime sulle articolazioni ma parte da ben altre situazioni. Parte proprio da quella sensazione di sentire “il mondo sulle proprie spalle” che vissuta giorno dopo giorno porta alle mille tensioni muscolari che inavvertitamente costruiamo e che nel tempo altera e sposta le strutture osteoarticolari.

Questa è la vera Somatizzazione: una fonte di stress emotivo o di relazione con gli altri che non riusciamo più a tollerare. Per cui tutta la rabbia ed il rancore che proviamo nei confronti di una persona o di una situazione si “somatizzano” nel fegato o sulle vie biliari (rabbia e rancore sono due emozioni tipicamente riferite al fegato).

La gestione della terapia

Si deve essere scrupolosi nella gestione della terapia di Desomatizzazione, poiché lì sta il segreto del successo e qualora vi siano dei dubbi si dovrà sempre discutere con me, l’andamento della terapia stessa.

Sarebbe buona norma, nel periodo che intercorre fra una visita e la successiva, annotare mentalmente o su di un taccuino le proprie impressioni sull’andamento dei sintomi. Troppo spesso mi capita di vedere pazienti che affermano di sentirsi bene ma non riescono a capire il perché.

Quando si comincia a star meglio è facile dimenticare o rimuovere il periodo di malessere: un controllo regolare dell’andamento dei sintomi è fondamentale per la consapevolezza di guarigione.

L'eliminazione tossica o alta "detossinizzazione"

Ricordo che similmente ad altre terapie con prodotti naturali, all’inizio del percorso vi può essere un breve periodo in cui alcuni sintomi possono andare incontro a modificazione.

Di solito questa fase prende poco tempo e rappresenta per me un sicuro segno di efficacia della terapia da una parte e di forte reattività del paziente dall’altra parte. Se i sintomi di eliminazione tossinica tipici di queste prime fasi fossero particolarmente fastidiosi mi dovete informare.

Molte persone non si accorgono di questa fase perché può essere molto breve e quindi acquisiscono immediato benessere.

Posologia ovvero il dosaggio

Anche individuare il giusto dosaggio può richiedere più di un aggiustamento in corso d’opera. Le persone hanno reattività spesso molto differenti. Un dosaggio molto valido per un paziente potrebbe essere eccessivo o troppo basso per un’altro. Risulta difficile stabilire in partenza il tipo di reattività, ecco perchè richiedo la piena collaborazione della persona che viene in visita.

Autovalutazione e Comunicazione: i due segreti di un’ottima riuscita terapeutica.

Imparare a riconoscere i segnali di cambiamento è il primo elemento per raggiungere il benessere. La società attuale è dominata da due elementi patologici che sono poi le due facce della stessa medaglia: le forme ansioso-depressive in tutte le sue manifestazioni anche quelle più subdole e la Malattia Autoimmune.

In queste situazioni la persona è portata a pensare in“negativo”: dobbiamo trasformarla in un essere umano a contenuto positivo.

La presa di coscienza ovvero le persone cambiano atteggiamento e modo di pensare durante una terapia di Desomatizzazione

Molto spesso ho osservato che le persone riconoscono i propri disagi dopo un po' di tempo. 

Spessissimo mi sento dire: ” ricordo le parole che mi diceva un anno fa. Lei mi diceva che io ero stressata/o ma non capivo quella situazione. Solo adesso a distanza di tempo riconosco che dovevo essere davvero così…”

Meraviglioso e sempre mi riempie di stupore è il vedere come le persone cambiano durante queste terapie. Cambia il modo di agire e di pensare soprattutto nelle piccole cose quotidiane: un atteggiamento od un modo di comportarsi con gli altri che si modifica e migliora, sono segnali di grande reattività. 

Leggere i miglioramenti

Molte persone sono purtroppo abituate a vedere il “bicchiere mezzo vuoto” e sono incastrate all’interno di sintomi molto debilitanti ai quali, si potrebbe dire, il loro Sistema Nervoso si sia adattato.

E’ così: ci adattiamo alla malattia, spesso è l’unica strada che ci rimane quando non troviamo la giusta cura ai nostri malesseri.

Nel corso di una terapia di Desomatizzazione dovremmo imparare a leggere i segnali di miglioramento e se non siamo sicuri di ricordarli sarebbe buona cosa annotarli, scriverli o salvarli sul cellulare.

Lo ripeto: troppo spesso le persone dimenticano quale fosse il loro comportamento e lo stato d’animo di quando stavano male. 

Il futuro

Sono costantemente impegnato, con l’aiuto di colleghi che collaborano al mio progetto, nello sviluppo di protocolli terapeutici sempre più raffinati ed efficaci e veloci nel meccanismo di azione.

Nel frattempo, visto che la ricerca non si ferma, sto studiando anche nuove formule. E’ il mio contributo al miglioramento della salute delle persone.

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